Il fascino della Pistoia-Abetone

 

L’idea di partecipare alla Pistoia-Abetone è nata come una sfida e allo stesso momento come una scommessa con me stesso e con il mio compagno di corsa Riccardo. Stanco delle maratone “classiche”, quest’anno ho deciso di partecipare ad una ultra-maratona di 50 km che dal ’76 si disputa tra la città di Pistoia e il passo dell’Abetone. Una competizione nata da una scommessa tra Artidoro Berti, maratoneta dell’atletica pistoiese, e Zeno Colò, leggenda dello sci nordico. Il 20 ottobre 1968 in poco più di 5 ore Berti compie l’impresa che da allora è un appuntamento annuale e la nostra gara parte parlando di questa storia affascinante. L’emozione si percepisce fin dalla partenza nel centro storico di Pistoia. Alle 7.30 c’è lo sparo, si parte, la temperatura è circa 18°C e per questo motivo Riccardo ed io ad ogni ristoro beviamo e mangiamo frutta. Dopo i primi kilometri in falso piano, inizia la salita per le Piastre che raggiungiamo dopo circa 14 km. Cerchiamo di risparmiare le energie, la corsa è ancora lunga, per arrivare al secondo traguardo dei 30 km la strada è tutta un sali e scendi. Superato San Marcello, inizia la gara vera e propria, lunghe salite intervallate da tornanti ci portano in vetta. La giornata è calda e il sole batte inesorabilmente, meglio bagnarsi un po’ la testa! La fatica si fa sentire, quando la salita è dura cammino un po’. E’ bello che oltre ai rifornimenti “ufficiali” ce ne sono tanti improvvisati che fanno sentire la partecipazione della gente. E’ stata lunga ma ne valeva la pena!