Domenica 27/09/09 i podisti del gruppo AVIS PAVIA si sono cimentati a Zenevredo nei pressi di STRADELLA, nella 9a “Corriamo in collina”.
La “sveglia” mattutina e il clima non proprio tropicale (almeno quello delle sette di mattina) non mi hanno certo aiutato, ma appena giunto al ritrovo l’ambiente si e’ subito scaldato scambiando quattro chiacchiere con i “compagni d’avventura”.
Il tracciato si sviluppa nella zona adiacente a Stradella , con quattro percorsi , 7-10-15-21 Km.
In vista della mezza maratona di Pavia , con l’intenzione di rafforzare un po’ le gambe mi sono “lanciato” sul percorso dei ventun km, lanciato tanto per usare un eufemismo… infatti, dopo pochi minuti di corsa-riscaldamento, io ed i miei compagni di sventura ci siamo trovati di fronte alla prima inesorabile/inevitabile salita.
Per me che affronto oggi per la prima volta una corsa in collina, più che a Stradella mi sembrava di essere ai piedi dell’Everest, tanto da dover a metà salita arrancare faticosamente fino a… camminare, poco male mi sono detto : mancano solo 20 km all’arrivo…
Superato il primo ostacolo la mia “Macchina da corsa” ovvero il Panzer tedesco che fino a qualche minuto prima stava arrancando faticosamente, ha cominciato a prendere giri, osservando in quasi assoluto silenzio il panorama che mi attorniava, reso ancora più bello dai continui saliscendi incontrati nei primi dieci km e dai paesini che oltrepassavo ancora addormentati, in un senso assoluto di tranquillità.
Grazie ai ristori, precisi e numerosi, la fatica è diminuita (o quasi..) e dopo il 10° km si è aperta una strada battuta e ben segnalata, come del resto tutto il tracciato, che mi faceva sensibilmente aumentare il ritmo, sperando di non essere troppo in ritardo con i tempi, strada che ci ha portato direttamente a Stradella facendoci però “tagliare” per un simpatico vigneto, a circa 4 km dall’arrivo, che in tutta sincerità avrei anche voluto non conoscere…
Eccoci alle solite, senti già l’abbraccio del tuo asciugamano sul collo, ed il profumo invadente di té e riaffiora direttamente dalla seconda guerra mondiale il vecchio Panzer arrugginito…misteri della fede.
Comunque stringendo i denti e superando l’ennesima fantozziana fatica ho visto l’arrivo avvicinarsi sempre più, ho cominciato ad intravedere i colori delle tute,le persone che ormai arrivate da un pezzo già facevano ritorno col trofeo di bacco tra le mani, i cartelli arrivo, e i volti più o meno affaticati dei miei compagni-amici podisti.
Proprio questo clima mi piace della corsa, la stanchezza che svanisce in un attimo dopo aver chiacchierato con chi ha provato la tua stessa fatica, con chi ha condiviso a suo modo il tuo modo di percepire la corsa, ed il mondo.